Electra 

Concerto per quartetto semielettrico

di 

Stefano Maria Ricatti

con 

RICATTI ENSEMBLE

 

Roberto Favaro: sassofoni

Stefano Maria Ricatti: chitarra elettrica

Enrico Pini: basso elettrico

Ivan Trevisan: batteria

 

Unitario per ricerca formale, metodo e orchestrazione il concerto sviluppa diversi vettori emotivi in una dozzina di pezzi strumentali da me composti negli ultimi nove mesi e progressivamente messi in prova e interpretati dall’Ensemble. Si potrebbero forse sentire echi di jazz nelle improvvisazioni ai sassofoni di Roberto, oltre alla ricerca timbrica di chi abitualmente frequenta la musica di scrittura contemporanea. Potrebbe trasparire qualcosa del contrabbassista classico nel fraseggio al basso di Enrico. Colori e ritmi etnici affiorano dalla batteria di Ivan mentre io, alla chitarra elettrica in questo contesto, contraddico la mia stessa tessitura tesa disseminando ebbrezze armoniche di "progressive rock". 

Questo e molto altro in Electra. Ciò che amiamo del suono è la possibilità di ricombinarsi in sequenze inaudite e di fondersi con molteplici voci, ognuna delle quali può seguire un proprio originale percorso. Il cambio di prospettiva generato dal continuo rincorrersi di eventi simultanei e/o lineari su diversi piani. La qualità di forme e strutture che ne fanno un Prisma attraverso il quale indagare geografie di popoli erranti, storie di lotte infinite, Memorie, latitudini e miti: Psiche, Electra… l’umano tra sogni, responsabilità, muri da superare. Di essere gioco e disciplina, fantasia e calcolo, libertà e rigore. Viaggio su alte vie tra aneliti e limiti, passioni e biochimica. Rotte che non dovremmo e non potremmo smettere di tracciare. Mai.

 

                                                                                                                                           SMR

 

*In corsivo i titoli di alcune musiche del concerto

Altri spettacoli del Ricatti Ensemble

 

Se ripasserò

Racconto in versi e suoni per quattro musicisti

di e con Stefano Maria Ricatti voce, pianoforte e chitarra

accompagnato dal

Ricatti Ensemble

Roberto Favaro sassofoni e clarinetto

Enrico Pini contrabbasso e basso elettrico

Ivan Trevisan batteria

Uno sguardo a volo d’uccello si leva dall’ombra immobile di vallate venete fino a sorvolare il monte Ararat, scruta città da New York a Madrid, insegue una luna che si frantuma sulla laguna di Venezia, affronta un vento che soffia dal pianeta Cindia.

Riflessioni su avvenimenti, umanità e luoghi si muovono per traiettorie inaspettate, tra imprevedibili scenari e retorici ritorni, promesse esauste, solitudini che non si arrendono.

Racconto di ieri, quando cantare il rispetto di un territorio e di un torrente “spiaggia dei poareti” era ritenuto di scarso interesse, così come parlare di morti bianche. Là dove, per diventare un uomo, gli amplessi giovanili, ruvidi e urgenti, si rubavano al provvidenziale arrivo delle ragazze foreste.

Racconto di oggi, quando la parola stenta a riemergere, perde significato e non sa tradurre i paesaggi e i luoghi che gli sguardi faticano a mettere a fuoco, tra vecchi slogan e antiche istanze parcheggiate nei vicoli ciechi. Dove anche i suoni, nostalgici e pigri, sembrano arrancare fuori tempo.

A differenza dei precedenti lavori, come “Ulissi di mari in eclissi” e “Ad ore piene”, che sfioravano il teatro-canzone tra monologhi e canti, ora una accurata ricerca musicale e letteraria tesse, tutto d’un fiato, il ritmo di una suite di temi che sconfinano dalla musica classica contemporanea al progressive rock, dalla canzone d’autore al jazz...

 

 

 

Bagaglio leggero

di e con

Stefano Maria Ricatti RICATTI ENSEMBLE

 

Un cantante-attore interpreta monologhi e canzoni jazz-rock, assieme alla piccola orchestra, per raccontare l’estate.

L’estate è una promessa, un sogno, talvolta un viaggio. Sempre un alleggerimento, non fosse altro che per i piedi nudi, una camicia di lino, un maggior senso di libertà, di avventura.

L’estate ci riporta all’infanzia, ai primi passi su spiagge che apparivano sterminate come il mare di fronte, come il tempo dettato da un sole impigliato in qualche ora satura di calore e di luce.

L’estate ci ha resi più forti di bracciate marinare, amori dorati, incontri corsari, baci fruttati. Scandisce riflessi di pensieri rivisitati, aggiornati da suggestioni impreviste, potenti come il vento sulla vela, vento amico che suggerisce rotte e approdi, opportunità di cambiamento. Governare, si sa, è un’arte antica e coraggiosa, insegna a disfarsi del superfluo, a costruire l’essenziale, a fare scelte, ad immaginare per proseguire. Perfino controcorrente.

La condizione del viandante, del resto, è un tema privilegiato dall’autore e dal Ricatti Ensemble. Un percorso che si è sviluppato dalle peregrinazioni lagunari di “Guaiamariaunmal” al mediterraneo di “Ulissi di mari in eclissi”, spettacoli di teatro e musica, al “Viaggio dell’altro” e “Sym-bállein” scritti per la danza.